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Attrazioni

Se i musei, le gallerie e le innumerevoli cose da vedere non vi bastano, esistono molti modi per allontanarsi dalle folle di turisti. Gli escursionisti più seri troveranno nelle Alpi Apuane sentieri ben segnati e impegnativi, mentre chi preferisce qualcosa di più rilassante può fare piacevoli camminate nella zona del Chianti o verso San Gimignano. La bicicletta rappresenta un'ottima scelta per chi non può permettersi l'automobile ma vuole vedere alcuni dei luoghi più fuori mano. L'unico problema è che la Toscana è una regione collinosa, quindi bisogna essere in buona forma fisica e disporre di una bicicletta adatta. Le zone che godono di maggiore popolarità tra i ciclisti sono quelle nei pressi di Firenze e Siena, da cui si possono esplorare le colline di Fiesole, San Gimignano e del Chianti, per citare soltanto alcune delle numerose possibilità. Per chi invece ama gli sport acquatici, nella maggior parte delle località balneari toscane si possono noleggiare barche a vela e tavole da surf, e nelle isole dell'arcipelago c'è ampia disponibilità di corsi di immersioni subacquee e di windsurf.

Firenze Firenze

Situata sulle rive dell ’Arno, in una conca circondata da basse colline coperte di oliveti e vigne, Firenze incanta al primo sguardo. Culla del Rinascimento e dimora di Machiavelli, Michelangelo e dei Medici, questa città racchiude un enorme patrimonio di arte, storia e cultura, grazie al quale richiama ogni anno milioni di turisti, nonostante il traffico intollerabile e il soffocante caldo estivo. Per riuscire a rendere onore a questa città occorrono almeno quattro o cinque giorni, anche se la maggior parte dei luoghi e dei monumenti d ’interesse sono racchiusi in una piccola area percorribile a piedi. Il Duomo, o Cattedrale di Santa Maria del Fiore, con la sua cupola coperta di mattoni rossi, è l ’elemento predominante della linea dell ’orizzonte di Firenze, e quando lo si raggiunge dalle vie affollate attorno alla piazza si rimane stupefatti di fronte all ’ordinata vivacità della sua facciata di marmo rosa, bianco e verde. Iniziato nel 1296 da Arnolfo di Cambio, ci vollero quasi 150 anni per completarlo, ed è per dimensioni la quarta cattedrale del mondo. Nell ’interno il tripudio di colori e immagini che accoglie il visitatore giunto sotto la cupola del Brunelleschi è opera di Giorgio Vasari e Federico Zuccari. Questa serie di affreschi ritrae il Giudizio Universale. Le finestre della cattedrale sono adornate da alcune delle più belle vetrate istoriate d ’Italia, realizzate da Donatello, Andrea del Castagno, Paolo Uccello e Lorenzo Ghiberti. Dalla cupola, sulla quale si può salire, si può ammirare un panorama mozzafiato della città. Il Campanile, progettato da Giotto, è alto 84,7 m e i suoi 414 scalini si possono salire. Le sculture raffiguranti i profeti e le sibille, nelle nicchie dei piani superiori, sono in realtà copie degli originali di Donatello e altri artisti oggi conservati nel Museo dell ’Opera del Duomo, che si trova dietro la cattedrale. In stile romanico, il Battistero è uno degli edifici più antichi di Firenze: di grande pregio sono le tre porte bronzee, in particolare quella realizzata da Lorenzo Ghiberti sul lato est, conosciuta come la ‘Porta del Paradiso ’. I pannelli delle porte sono in gran parte copie, gli originali sono in via di restauro e cinque dei pannelli della Porta del Paradiso sono in mostra al Museo dell ’Opera del Duomo. Una tappa assolutamente obbligata per chi visiti Firenze è il Museo del Bargello, la più ricca e completa collezione di scultura toscana rinascimentale d ’Italia, ospitata nell ’antico Palazzo del Podestà, più noto come Palazzo del Bargello. Tra le numerose chiese di Firenze da non perdere la Chiesa di Orsanmichele, con il grandioso tabernacolo gotico di Andrea Orcagna, la Basilica di Santa Maria Novella, con il superbo affresco della Trinità (1428) del Masaccio, la Chiesa d ’Ognissanti, con opere del Ghirlandaio, la Basilica di San Lorenzo, oggi considerata uno degli esempi più armoniosi di architettura rinascimentale, la Basilica di Santa Croce, nota tanto per le celebrità che vi sono sepolte quanto per i suoi incantevoli tesori artistici. Altro importante punto di riferimento cittadino è Piazza della Signoria: da sempre il fulcro della vita politica di Firenze e circondata da alcuni degli edifici più famosi della città, sembra una galleria di sculture all ’aperto. A fianco dell ’entrata del Palazzo Vecchio, noto in precedenza come Palazzo della Signoria, vi è una copia del David di Michelangelo (l ’originale è conservato nella Galleria dell ’Accademia). Anche l ’adiacente Loggia della Signoria finì per diventare una galleria di sculture, con opere di Cellini e di Giambologna. A sud del Palazzo Vecchio, il Palazzo degli Uffizi, progettato e costruito dal Vasari nella seconda metà del XVI secolo, era un palazzo di uffici di stato e oggi ospita la Galleria degli Uffizi, in cui si trova la più ricca collezione singola di arte italiana e fiorentina del mondo. L ’immensa popolarità della galleria è dovuta all ’impressionante numero di opere famose che essa comprende: basti citare La nascita di Venere di Botticelli, il Tondo Doni di Michelangelo e La Venere di Urbino di Tiziano. Prevedete di fare una passeggiata sul Ponte Vecchio sull ’Arno e al Giardino di Boboli, da cui è possibile raggiungere, lungo via di Belvedere, Piazzale Michelangelo, una suggestiva terrazza da cui si domina tutta Firenze.

Lucca Lucca

Protetta da un'imponente cinta muraria rinascimentale, Lucca è una città molto graziosa ed è la base ideale per visitare le Alpi Apuane e la Garfagnana. Fondata dai Liguri, Lucca diventò una colonia romana nel 180 a.C., sotto i Longobardi fu sede di ducato e capitale della Tuscia diventando un libero comune nel XII secolo, epoca in cui ebbe inizio un periodo di grande prosperità economica grazie al commercio della seta. Nel corso del Trecento Lucca conobbe molte signorie, dagli Scaligeri ai Pisani, finchÉ nel 1369 riscattò la propria libertà riuscendo a darsi uno statuto di libera repubblica. Salvo il periodo della signoria di Paolo Guinigi, Lucca trascorse quattro secoli di vita indipendente. Nel 1805 Napoleone mise fine alla repubblica creando il principato di Lucca e dopo essere stata un ducato borbonico nel 1847 venne assorbita dal Granducato di Toscana e successivamente dal Regno d'Italia. I lunghi periodi di pace di cui la città potÉ godere spiegano l'ottimo stato di conservazione delle sue mura, che raramente furono messe alla prova. La Cattedrale romanica è dedicata a San Martino e risale all'XI secolo. La magnifica facciata è in stile lucchese-pisano e la parte superiore è composta da tre ordini di loggette decorate da tarsie di marmi bianchi e neri i cui disegni sono ispirati ai motivi decorativi delle sete prodotte all ’epoca dalle manifatture lucchesi. I disegni, bellissimi, raffigurano animali, piante e fiori. All ’interno, il tempietto quattrocentesco della navata settentrionale contiene il Volto Santo, un crocifisso ligneo che si dice sia stato scolpito da Nicodemo, che assistette alla crocifissione di Cristo. La statua è meta di devoti pellegrinaggi e il 13 settembre al tramonto viene portata in processione per le vie della città. Nella sacrestia è situata la Tomba di Ilaria del Carretto, autentico capolavoro di scultura funeraria eseguito da Jacopo della Quercia nel 1406-07 per la moglie dell'allora signore di Lucca Paolo Guinigi. La Chiesa di San Michele in Foro quanto a bellezza non ha nulla da invidiare alla Cattedrale. Questa chiesa romanica fu costruita nel luogo dove in precedenza sorgeva una chiesa dell'VIII secolo; i lavori iniziarono nell'XI secolo e si protrassero per quasi 300 anni. La splendida facciata è sormontata da una statua dell'Arcangelo Michele raffigurato nell'atto di uccidere un drago. Entrando cercate sulla destra la Madonna e Bambino di Andrea della Robbia. Vicino alla chiesa, in una traversa di Via di Poggio, c'è la Casa di Puccini. La strada più animata di Lucca, Via Fillungo, attraversa il cuore medievale del centro storico ed è fiancheggiata da splendidi edifici. All'incirca a metà sorge la Torre delle Ore: dalla sua cima – raggiungibile con una scala di 207 gradini – potrete ammirare ampie vedute della città. Situato a est di Via Fillungo e accessibile da Piazza Scalpellini, si trova il luogo in cui nell'epoca romana gli appassionati di arte drammatica andavano ad assistere agli spettacoli teatrali: secoli dopo sulle fondamenta del teatro imperiale furono costruite le case e nacque così Piazza Anfiteatro, con la sua caratteristica forma ovale. Se avete tempo fate a piedi o in bicicletta il giro in cima alle mura della città. Questi bastioni furono eretti nel XVI e XVII secolo e sono simili ai sistemi difensivi elaborati in seguito dall'ingegnere militare francese Vauban. Se avete dei bambini, dopo aver finito di torturarli con chiese e musei, potete portarli al parco giochi situato vicino alla Vecchia Porta San Donato.

Pisa Pisa

Un tempo repubblica marinara rivale di Genova e Venezia, Pisa deve ora la propria fama in gran parte alla Torre pendente, ma offre anche molto di più e anzi la torre è soltanto una delle tre meraviglie romaniche che sorgono sul tappeto verde del Campo dei Miracoli, una delle più straordinarie piazze italiane insieme alla veneziana Piazza San Marco. Città forse di origine greca, Pisa fu un'importante base navale durante l'impero romano e per molti secoli continuò a essere uno scalo marittimo di grande rilevanza. Il suo periodo più fiorente iniziò alla fine del secolo XI, quando diventò una repubblica marinara indipendente rivale di Genova e Venezia, e proseguì fino al Duecento, quando la città aveva ormai esteso il proprio controllo su Corsica, Sardegna e sull ’intera costa toscana. La maggior parte dei suoi edifici più belli risale a questo periodo, che vide anche la nascita del caratteristico stile architettonico romanico-pisano. Il sostegno fornito ai Ghibellini durante il conflitto tra il Sacro Romano Impero e il Papato mise la città in conflitto con le città guelfe della Toscana, in particolare con Firenze ma anche con Lucca. Il colpo più grave tuttavia le fu inferto quando la flotta di Genova nel 1284 la sconfisse pesantemente nella battaglia della Meloria. Quando nel 1406 Pisa cadde sotto il dominio di Firenze, i Medici, quasi a voler compensare la città per la perdita dell'indipendenza, incoraggiarono le attività artistiche, letterarie e scientifiche e riaprirono l'università, dove insegnò il figlio più famoso di Pisa, Galileo Galilei. La distesa verde di Campo dei Miracoli ospita quella che sicuramente è una delle più straordinarie concentrazioni di meraviglie romaniche, il Duomo, il Battistero e la Torre pendente, ed è sempre brulicante di persone: studenti che leggono od oziano, turisti che si fanno fotografare nell'atto di tener su la torre e impiegati locali che pranzano. Il Duomo fu costruito a partire dal 1064 e tanto all'esterno quanto all'interno presenta le strisce alternate di marmo color verde scuro e bianco che sarebbero diventate una caratteristica tipica dello stile romanico-pisano. Il maestoso interno diviso in cinque navate presenta un gran numero di colonne che ricorda le moschee del Medio Oriente, gusto derivato dai rapporti che Pisa come repubblica marinara ha sempre coltivato con il mondo arabo. Dopo l'incendio del 1596 l'interno fu in gran parte modificato. Tra le più importanti opere sopravvissute al rogo vi sono il pulpito scolpito da Giovanni Pisano all'inizio del Trecento e, nell'abside, il mosaico Il Redentore fra la Vergine e San Giovanni Evangelista ultima opera di Cimabue, eseguita nel 1302, anno della sua morte avvenuta proprio a Pisa. L'insolito Battistero circolare fu iniziato nel 1153 da Diotisalvi, ma i lavori furono ripresi solo un secolo più tardi sotto la guida di Nicola e poi di Giovanni Pisano, che apportarono alcuni cambiamenti al progetto originale. La struttura fu infine ultimata a metà del Trecento, fatto che spiega la mescolanza di stili architettonici diversi. All'interno, lo splendido pulpito scolpito da Nicola Pisano nel 1260. Il terzo prezioso elemento della piazza è la famosissima Torre Pendente. Per il campanile del Duomo i problemi si presentarono sin dall'inizio: l'architetto Bonanno Pisano riuscì infatti a portare a termine soltanto tre piani prima che la torre iniziasse a pendere sul lato meridionale. La torre continuò poi a inclinarsi di un millimetro all'anno, fenomeno che viene generalmente attribuito al cedimento del terreno, ma per la fortuna dell'ente turistico pisano e delle case all'ombra della torre, l'inclinazione attualmente è stata rallentata. Nel caso comunque la torre dovesse cadere, il Museo dell'Opera del Duomo custodisce molte sue opere d'arte, insieme ad altre provenienti dal Duomo e dal Battistero, tra cui una splendida scultura in avorio della Madonna col Bambino di Giovanni Pisano. Quando avrete terminato di godervi le bellezze e la maestosità del Campo dei Miracoli, visitate il resto della città: a sud del Campo le orde di turisti cedono il passo a silenziosi vicoli e graziose vie di negozi dove la gente del posto attende alle proprie faccende quotidiane. Raggiunta la magnifica Piazza dei Cavalieri, centro del potere temporale della città e rimaneggiata dal Vasari nel XVI secolo, si possono ammirare il Palazzo dell'Orologio, al cui interno nel 1288 il conte Ugolino della Gherardesca, i suoi figli e i suoi nipoti furono lasciati morire di fame perchÉ accusati di aver aiutato i Genovesi nella battaglia della Meloria, e il Palazzo dei Cavalieri, anch'esso riprogettato da Vasari e decorato da pregevoli affreschi. Per gli appassionati di archeologia si segnala il piccolo museo delle Navi Antiche di Pisa, dedicato alle navi dell'impero romano scoperte a San Rossore e in cui è custodita una quantità incredibile di vasi, ciotole e anfore rinvenuti nel sito archeologico.

Isola d ’Elba Isola d ’Elba

Napoleone avrebbe dovuto considerarsi fortunato per essere stato esiliato in un luogo così grazioso. L ’imperatore francese arrivò all ’Elba nel maggio del 1814 e vi rimase un anno. Oggi chiunque si farebbe volentieri esiliare qui: l ’isola, lunga 28 km e larga al massimo 19, attira ogni anno oltre un milione di turisti, che vengono a tuffarsi nelle sue acque blu, a prendere il sole sulle sue spiagge e a camminare lungo i suoi panoramici sentieri. Dall ’età del ferro in poi l ’isola d ’Elba è sempre stata abitata. Non è strano parlare di ferro, giacchÉ le principali risorse economiche dell ’isola fino alla seconda metà del XX secolo sono state appunto l ’estrazione del ferro e l ’industria metallurgica (l ’ultima miniera è stata chiusa nel 1981). L ’isola d ’Elba rappresenta il sogno di qualsiasi geologo, perchÉ il suo terreno è ricchissimo di minerali – potrete ammirarne in abbondanza nei musei dedicati alle rocce. I primi abitanti dell ’isola furono le popolazioni tribali liguri, cui fecero seguito gli Etruschi e i Greci della Magna Grecia. La metallurgia era già in pieno sviluppo a quel tempo e senza dubbio l ’isola costituiva una doppia attrattiva per i Romani, che iniziarono a costruire sull ’isola ville dove passare le vacanze. Durante le invasioni barbariche, l ’Elba e le altre isole toscane divennero rifugio per le popolazioni in fuga dai saccheggi sulla terraferma. Nel secolo XI, Pisa (e in seguito Piombino) assunse il controllo dell ’isola costruendovi fortezze allo scopo di avvistare i predoni e i pirati musulmani che compivano incursioni dalle coste dell ’Africa settentrionale. Nel XVI secolo Cosimo I de ’ Medici fondò la città portuale di Cosmopoli (l ’odierna Portoferraio). Nel XVIII secolo il granduca Pietro Leopoldo II incoraggiò la riforma terriera, la bonifica delle zone paludose e una più estesa produzione agricola. Tuttavia, l ’estrazione del ferro rimase la sua attività principale fino ad anni recenti, quando quest ’industria, ormai destinata alla chiusura, venne definitivamente sostituita dal turismo. Il centro più importante dell ’isola è Portoferraio, che ha una parte nuova che comprende il moderno porto dei traghetti e una parte storica, raccolta in maniera caratteristica intorno al porto da pesca e da diporto costruito sotto Cosimo I de ’ Medici e racchiuso entro la cinta muraria. Nella parte vecchia della città, sopra i bastioni tra due forti, sorge la Villa dei Mulini, una delle varie residenze in cui si trasferì Napoleone, con un bel giardino a terrazze e una ricca biblioteca. Gli altri centri principali sono Marciana Marina, Marina di Campo, Porto Azzurro e l ’incantevole Capoliveri.

Siena Siena

Il suo centro medievale è pieno di maestosi edifici gotici, mentre le chiese, i musei e gli edifici pubblici ospitano veri capolavori d ’arte. Secondo la leggenda, Siena fu fondata da Senio, figlio di Remo, per cui il simbolo della lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo è presente a Siena come a Roma. In realtà, la città ha probabilmente origini etrusche, ma cominciò a diventare una città vera e propria solo dopo il I secolo a.C., quando i Romani vi fondarono una colonia militare chiamata Saena Julia. Siena rimase un avamposto di minore importanza fino all ’arrivo dei Longobardi nel VI secolo. Sotto il loro governo, infatti, Siena divenne un punto chiave lungo la strada principale che collegava l ’Italia settentrionale a Roma, la Via Francigena. Nel XIII secolo Siena era già diventata una prospera città dedita ai commerci, e aumentarono sempre più le attività di commercianti e banchieri di fama internazionale. La rivalità con Firenze fu inevitabile, e dopo la sconfitta dei ghibellini toscani ad opera di Carlo d ’Angiò per quasi un secolo Siena fu obbligata ad attenersi alla politica di Firenze negli affari internazionali, diventando membro della Lega Guelfa Toscana (che sosteneva il papato). Durante questo periodo Siena raggiunse il massimo del suo splendore sotto il governo repubblicano del Consiglio dei Nove, autorità esecutiva eletta e dominata dalla classe mercantile allora emergente: a questo periodo risalgono molti degli edifici in stile gotico senese. La scuola senese di pittura iniziò la sua attività in questo periodo con Guido da Siena raggiungendo la sua massima fioritura agli inizi del XIV secolo con le opere di numerosi artisti tra cui Duccio di Buoninsegna, Simone Martini e Pietro e Ambrogio Lorenzetti. La peste del 1348 causò la morte di due terzi dei 100.000 abitanti di Siena. Alla fine del XIV secolo, Siena passò sotto il dominio della famiglia milanese dei Visconti, e nel secolo successivo sotto il patrizio autocratico Pandolfo Petrucci. Sotto il governo di Petrucci le fortune della città aumentarono, ma l ’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V conquistò Siena nel 1555 e in seguito la città fu consegnata a Cosimo I de ’ Medici, che per un certo periodo addirittura impedì agli abitanti l ’attività bancaria limitando così le possibilità di sviluppo di Siena. Oggi la prosperità di Siena si basa sul turismo e sul successo della sua banca, il Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e oggi una delle principali attività imprenditoriali della città. Con la crescita della sua popolazione dopo la seconda guerra mondiale (nella seconda metà del Settecento il numero degli abitanti era sceso a 16.000), la città fu la prima in Italia (nel 1965) a bandire il traffico motorizzato dal suo centro storico. Il cuore della città è la magnifica Piazza del Campo, a forma di conchiglia, che sorge sull ’area dell ’antico foro romano di cui conserva l ’impronta strutturale del teatro. Nella parte superiore della piazza si trova la Fonte Gaia e di fronte, nel punto più basso, fa da sfondo il Palazzo Pubblico, uno degli edifici gotici più leggiadri d ’Italia, con la sua torre campanaria alta 102 m, la Torre del Mangia. All ’interno del palazzo comunale c ’è il Museo Civico, dove è possibile ammirare una delle opere più importanti della scuola senese, la Maestà di Simone Martini, e la serie di affreschi di Ambrogio Lorenzetti che raffigurano gli Effetti del Buon e del Cattivo Governo, allegorie tra le più significative giunte fino a noi dall ’epoca medievale. Nonostante abbia mantenuto alcuni elementi romanici, il Duomo di Siena è una delle più grandi chiese gotiche italiane. La magnifica facciata di marmo policromo bianco, verde e rosso fu iniziata da Giovanni Pisano alla fine del Duecento e fu terminata verso la fine del XIV secolo. Nell ’interno la caratteristica più preziosa del Duomo è il pavimento in marmo intarsiato decorato con 56 pannelli che raffigurano argomenti storici e biblici. Dopo il pavimento, l ’altro elemento di maggior pregio della chiesa è il bel pulpito ottagonale scolpito nel marmo e nel porfido da Nicola Pisano tra il 1265 e il 1268. Il Museo dell ’Opera Metropolitana si trova accanto al Duomo e ospita i capolavori che un tempo ornavano il Duomo, comprese le 12 statue di profeti e filosofi che decoravano la facciata e furono realizzate da Giovanni Pisano. Il vero tesoro del museo è la straordinaria Maestà dipinta agli inizi del XIV secolo da Duccio da Buoninsegna su entrambi i lati di una pala realizzata per l ’altare maggiore del Duomo. Alle spalle del Duomo scendendo una rampa di scale si giunge al Battistero di San Giovanni, la cui facciata gotica, che non è mai stata portata a termine nella parte superiore, è un notevole capolavoro in marmo. Per un excursus nei capolavori gotici della scuola senese, non si deve perdere la Pinacoteca Nazionale, una galleria d ’arte ospitata nel quattrocentesco Palazzo Buonsignori, dove è custodita la più vasta raccolta di arte senese della città. Un altro importante centro d ’arte è il complesso museale di Santa Maria della Scala: fino a pochi anni fa ancora ospedale attivo con quasi un millennio di storia alle spalle, ora ospita la straordinaria serie di affreschi di Domenico di Bartolo in quello che un tempo era il principale reparto di degenza. Un ’altra imponente chiesa gotica è la Chiesa di San Domenico, che fu iniziata nella prima metà del XIII secolo e nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni. Nella Cappella di Santa Caterina, sul lato meridionale della chiesa, ci sono alcuni affreschi del Sodoma che raffigurano episodi della vita della santa a cui Siena diede i natali.

San Gimignano San Gimignano

San Gimignano è una vera e propria calamita per i turisti e per apprezzarla appieno bisognerebbe arrivarci nella stagione invernale, magari quando piove, perchÉ in estate la vostra attenzione verrà attirata soprattutto da altri turisti! San Gimignano dalle Belle Torri deve la sua fama principalmente proprio alle sue torri (in epoca medievale, quando erano il simbolo del potere e della ricchezza delle famiglie della città, le torri erano ben 72) e al paesaggio incantevole che la circonda. In origine villaggio etrusco, la cittadina derivò in seguito il suo nome dal vescovo di Modena, San Gimignano, che a quanto pare salvò la città dall ’assalto dei barbari. Nel 1199 San Gimignano divenne comune e quasi tutte le torri furono erette in questo periodo – nel XIII secolo un podestà proibì la costruzione di torri più alte della sua (ossia più di 51 m). Nel 1348 la peste decimò la popolazione e indebolì il potere dei nobili e nel 1353 la città si sottomise a Firenze. Piazza della Cisterna, una piazza di forma triangolare che prende il nome da una cisterna del XIII secolo che vi sorge al centro, è delimitata da case e torri che risalgono al XIII e XIV secolo. Nell ’adiacente Piazza del Duomo, la Collegiata (Duomo) sorge di fronte al Palazzo del Podestà e alla sua torre, chiamata Torre della Rognosa, costruiti entrambi alla fine del XIII secolo. La semplice facciata del Duomo romanico cela i notevoli affreschi che ricoprono le pareti dell ’interno: l ’affresco di Taddeo di Bartolo che ricopre la metà superiore della parete di controfacciata rappresenta il Giudizio Universale, mentre la metà inferiore è dominata dal martirio di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli. La Cappella di Santa Fina è una raffinata cappella rinascimentale situata nella parte destra della chiesa. Oltre all ’altare che contiene la tomba della santa, realizzato da Benedetto da Maiano, sono notevoli due magnifici affreschi di Domenico Ghirlandaio che illustrano alcuni avvenimenti della vita della santa. Per equilibrare l ’interesse per il sacro con quello per il profano, l ’altro sito da visitare a San Gimignano è la sede del potere secolare: il Palazzo del Popolo. Il comune ha sede qui dal 1288, anche se l ’edificio attuale è il risultato di un ampliamento portato a termine nel XIV secolo. Il coronamento a merli guelfi è del 1882. Dal cortile interno, che contiene affreschi e stemmi araldici, salite le scale per arrivare al Museo Civico, dove si può ammirare la Maestà di Lippo Memmi, che risale al 1317. Salite in cima alla Torre Grossa del palazzo per godere il panorama spettacolare sulla città e sulla campagna circostante.

Volterra Volterra

Isolati in alto su un altopiano di roccia, i ben conservati bastioni medievali di Volterra danno a questa cittadina battuta dai venti un ’aria altera e minacciosa. L ’insediamento di Velathri era un importante centro commerciale e una delle più importanti lucumonie (città-stato) etrusche. Anche grazie al terreno impervio su cui sorgeva, la città fu l ’ultima a soccombere al potere di Roma: fu assorbita nella confederazione romana intorno al 260 a.C. e ribattezzata Volaterrae. Il cuore della città storica, come la si vede oggi, risale al XII e XIII secolo, quando Volterra era un libero comune fiero della propria indipendenza. Sin dai tempi degli Etruschi, Volterra era stato un centro di estrazione e lavorazione dell ’alabastro. Le cave furono abbandonate per parecchi secoli finchÉ non rinacque l ’interesse per questo materiale da scultura in epoca rinascimentale. Ancora oggi le tradizioni sono state conservate e vengono trasmesse di generazione in generazione. Nella Piazza dei Priori si trova il duecentesco Palazzo dei Priori, che è la più antica sede di un governo locale di tutta la Toscana e si ritiene sia stato preso a modello per il Palazzo Vecchio di Firenze. Il Palazzo Pretorio, anch ’esso del XIII secolo, è dominato dalla Torre del Porcellino, chiamata così per il cinghiale scolpito nella sua parte superiore. Alle spalle del Palazzo dei Priori c ’è il Duomo costruito in stile romanico pisano nel XII e XIII secolo. All ’interno sono interessanti soprattutto il piccolo affresco di Benozzo Gozzoli, l ’Adorazione dei Magi, e il tabernacolo del XV secolo di Mino da Fiesole. Di fronte al Duomo sorge il Battistero ottagonale del XIII secolo che presenta un fonte battesimale di Andrea Sansovino. Accanto al Duomo si possono ammirare capolavori d ’arte sacra, soprattutto sculture, nel Museo Diocesano di Arte Sacra. Da non perdere il Museo Etrusco Guaranacci, che espone oggetti portati alla luce nel corso degli scavi della zona e comprendono una vasta raccolta di circa 600 urne funerarie scolpite nell ’alabastro, nel travertino e in altri materiali. Particolarmente significative sono la scultura chiamata Ombra della Sera, uno strano nudo allungato che starebbe bene in qualsiasi museo di arte moderna, e l ’urna degli Sposi, che presenta una coppia di anziani, con i visi scolpiti più come ritratti che secondo le linee stilizzate usate di solito.

Maremma e siti etruschi Maremma e siti etruschi

La zona nota con il nome di Maremma si estende lungo la costa toscana a partire da nord di Grosseto fino a raggiungere a sud il confine tra la Toscana e il Lazio. In questa zona la bonifica delle ampie zone paludose fu iniziata solamente alla fine del XVIII secolo e nei primi anni del XIX secolo per ordine dei granduchi di Lorena. Furono tracciate strade, scavati canali, promossa l ’agricoltura e incoraggiata la produzione casearia. In una regione collinare e montuosa come la Toscana, le pianure della Maremma ormai ‘purificata ’ erano l ’ideale per il pascolo. Oggi l ’agricoltura gioca ancora un ruolo importante in questa terra un tempo infestata dalle zanzare, ma anche l ’industria (e l ’apporto del turismo) ha dato il suo contributo all ’economia della regione. Parecchi dei più importanti siti etruschi della Toscana (e anche diversi siti minori) si trovano in quest ’area. Le cittadine di Vetulonia, Sovana, Sorano e Pitigliano, tutte situate in posizione elevata, offrono l ’opportunità di unire la visita di siti etruschi con quella di straordinarie cittadine medievali poco note alla massa dei turisti che gironzolano nella parte più settentrionale della Toscana. Gli amanti delle sorgenti di acqua calda non possono perdere l ’appuntamento con le terme di Saturnia, un tempo insediamento etrusco. Lungo la costa, i fiori all ’occhiello della regione sono la penisola del Monte Argentario e il Parco Regionale della Maremma. Quest ’ultima è probabilmente la zona di maggiore attrattiva di tutto il litorale compreso tra Piombino e Roma: il parco comprende i Monti dell ’Uccellina e un magnifico tratto di costa incontaminata. Vivono qui molti animali autoctoni, tra cui cervi, cinghiali, volpi, gatti selvatici, porcospini e falchi.